"Pietà l'è morta"

Badile          "Ora puoi andare” dice la mamma di Elena a Gianni, la figlia che il 9 gennaio è venuta al mondo. Il padre era in attesa di mettersi in cammino.

Non ho ancora capito perché certi alpinisti si innamorano di salite invernali. Salite che portano i protagonisti ad estenuanti avvicinamenti, che si ripetono anche più volte. Senza parlare dei bivacchi in parete, con temperature rigide stando attaccati alle pareti, per farsi trascinare via dalle slavine.

I Fratelli Rusconi, Gianni e Antonio, erano tra questi. Nel periodo più freddo, esprimono il meglio. Non solo ripetono per la prima volta in inverno, vie importanti, dalla Torre Trieste al Crozzon di Brenta dal Cengalo al Civetta, ma anche nuove “prime” da far impallidire. Tra queste sulla parete Est-Nord-del Pizzo Badile.

Badile parete ENE 1Si eleva quale ferrigna piramide tronca con uno spigolo gigantesco e immani pareti lisce”. Sono Aldo Bonacossi e Giovanni Rossi che introducono così il Pizzo Badile mt. 3308, sulla loro Guida “Masino, Bregaglia, Disgrazia”.

Negli anni ’70, le vie più rappresentative e difficili delle Alpi, sono oggetto di attenzione per gli alpinisti di mezza Europa: le “prime” ascensioni invernali, fanno gola!

Negli anni giovanili, per Gianni e Antonio il fratello Carlo, era un punto di riferimento. Il suo alpinismo: “era tutto di un pezzo”.  Se ne è andato presto, sui Torrioni Magnaghi in Grigna.

A Carlo vogliono dedicare una via nuova: “la Via del Fratello”.

La parte Est-Nord-Est la conoscono bene. A sinistra della Via Cassin vedono una linea di salita. “fra me e quel muro di granito è iniziato un colloquio”, racconta Gianni. Si inizia nell’agosto del 1969, ma il tentativo svanisce per il maltempo.

Quel progetto i Fratelli Rusconi, non lo abbandonano.

Nel mese di gennaio si va a vedere e per capire. Il “sassone” alla base della parete diventa un punto d’appoggio, dove depositare il materiale. Troppa neve, però. Si scende.

A febbraio, dopo aver fatto festa per il battesimo di Elena, ci si riprova. C’è sempre una grande quantità di neve fresca. Il cielo è ”bigio d’ovatta”. Tutti i venerdì sera di parte. Niente da fare: un’ondata di brutto tempo si scatena sulla parete: prima nevica copiosamente, poi nebbia e per finire raffiche di vento.

Se non ci fosse quel segreto legame fra noi e la parete, manderemmo al diavolo il Badile” così pensa Gianni.

ENE 114 marzo, nevica. Per la decima volta sono saliti ai piedi della parete. Gianni e Antonio hanno preso le ferie. Tutti gli amici presenti nei tentativi precedenti sono rimasti a Lecco, ma loro non si demoralizzano.

14 marzo, nevica. Gianni vorrebbe invertire la rotta. Antonio si oppone: “Vedrai che il tempo migliora”.  Bisogna pulire, appiglio per appiglio e difendersi dalle slavine che vengono dall’alto.

Si sale ogni giorno, piano piano, riparandosi nei bivacchi sotto un telo. Il recupero degli zaini con il materiale, è difficile: bisogna portare tutto in spalla. Un altro bivacco. Quando usciremo dagli strapiombi? 

È il 17 marzo, si esce dagli strapiombi, ma una “bufera furiosa” li investe. “Antonio brontola. Non capisco cosa mi dice per il fruscio di slavine che ci cadono accanto”, scrive Gianni Rusconi nel libro “Pareti d’Inverno”. Per caricarlo gli dice “pensa a Carlo e noi gli dedichiamo questa via”

Gianni non molla: è ancora più determinato. Giovedì 19 marzo è ancora buio, ma si decide di partire. Si va in vetta! Devono ancora fare i conti con la bufera, e si sale per istinto. In sosta Antonio sussurra “non c’è la faccio più!”

Una slavina investe Gianni. Preme la picozza e punta i ramponi: scopre, quando tutto è finito, di ritrovarsi 30 metri sotto il punto dove stava.

Uno, due, tre tiri, la vetta è lì. Gianni se ne rende conto quando si accorge che sopra non c’è più niente. Recupera Antonio.

Cercano il bivacco fisso Redaelli, che con quella visibilità non è facile, ma lo trovano.

Dopo cinque bivacchi, ecco la “Via del Fratello” è finita!img014 2

Ora pensano a scendere.

Chapeu!!

 


14/19 Marzo 1970 - 1^ salita invernale Gianni Rusconi – Antonio Rusconi

22/23 Luglio 1979 - 1^ solitaria di Giovanni Pirana

26/31 dicembre 2006 - 1^ solitaria invernale Fabio Valseschini


Pareti d InvernoVolete approfondire la conoscenza dei F.lli Rusconi? Leggete “Pareti d’Inverno” di Giovanni Rusconi

 

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