Rosa Morotti e Huayna Illampu (6370 m)

Non potevano essere montagne sconosciute, per Rosa Morotti, Illampu e l’Illimani, nella Cordillera Reale delle Ande della Bolivia Nord Occidentale.

Nomi di montagne che sentì ripetere più volte, a casa. Lo zio Carlo era partito in spedizione nel mese di ottobre del 1973, con altri sei alpinisti. Il 5 novembre raggiunsero il loro obiettivo: la salita all’Illampu. Dopo qualche giorno si spostarono al’Illimani alla ricerca di due alpinisti, un francese e un boliviano, scomparsi qualche mese prima. Il boliviano venne trovato e durante le ricerche del francese Carlo Nembrini scivolò, perdendo la vita nei pressi del Nido del Condor.

Quando la notizia della prematura scomparsa di Carlo Nembrini raggiunse Nembro, una profonda tristezza si diffuse non solo a casa di Rosa. La figura dello zio alpinista restava ancorata dentro di lei. Un forte legame che nel tempo non si è mai affievolito.

Rosa ha una corposa esperienza in montagna. Una passione consolidata, che nel tempo si è rafforzata anche se il percorso vissuto in montagna, è stato doloroso nei suoi affetti più cari.
Per la preparazione tecnica e fisica di prim’ordine, per la sua passione travolgente, è componente dal 1998 del Club Alpino Accademico Italiano (CAAI).

Rosa Morotti ha voluto farsi e farci un bellissimo regalo, aprendo sull’Illampu la Via dei Nembresi, in cordata con Daniele Assolari e Mayte Vasquez Techy (800m, TD+, AI4, M5).
Una salita in stile alpino, effettuata in tre giorni, portandosi attrezzature, tende, viveri per affrontare la parete con i necessari bivacchi.
Una via dedicata allo zio Carlo Nembrini (nel 50° della sua scomparsa), al marito Sergio e a suo fratello Marco Dalla Longa, e a tutti i nembresi che sono morti di Covid durante la pandemia, inclusa sua madre e suo padre, (nostro Socio per 50 anni).

“Eravamo stanchi e sfiniti per la fatica e per il peso dello zaino, ma soddisfatti e strafelici di essere arrivati lassù lungo un nuovo e logico itinerario” così scrive Rosa su “Planetmountain” Il profondo legame che ha sempre unito Rosa a Nembro, è lo spaccato di un animo sensibile, umile e di profonda umanità, che non ci ha sorpreso.
Siamo certi che saprà sorprenderci ancora.