I Fratelli Longo: Innocente e Giuseppe

I Fratelli Longo

Molti conoscono il Rifugio dei F.lli Longo o hanno partecipato ad una edizione del Trofeo Longo, che dal 1974 la Società Alpina Scais organizza, dal 1974,

I Fratelli Longo vengono anche ricordati per le loro vie d’arrampicata in Presolana: dallo Spigolo Sud alla Presolana Centrale, alla N-E sul Fupù o la N_O della Presolana Orientale o sulla Nord del Dente del Coca.

Non tutti però conoscono la loro tragica salita al Cervino, avvenuta dal 12 al 15 agosto 1934. Con loro Pasquale Tacchini e Mario Finazzi.

Il 12 agosto partono da Bergamo per raggiungere Valtournache. La strada che porta a Cervina è in costruzione e salgono a Breuil a piedi con l’aiuto di due portatori per raggiungere in giornata la Capanna Luigi Amedeo (ora sostituita dalla Capanna Carrel), dove passare la notte.

Il 13 agosto, con un “cielo splendido, magnifico”. iniziano la loro salita. “La cresta del Picco è lunga: roccia friabile e cornice di neve affilatissima”

IMG20230812143533Al colle di Tyndall “dense nuvole salgono dal fondovale”“Conosco il capo cordata (GiuseppeLongo):“quando fiuta aria di tempesta comincia un galoppo sfrenato”. Alla Scala Jordan le condizioni peggiorano. La cordata di torinesi che li aveva superati, sta scendendo, ma purtroppo precipita davanti ai loro occhi. Decidono, che raggiunta la vetta, scenderanno dalla cresta Hornli, per raggiungere la Capanna Solvay.

“La bufera aumenta: cascate di neve scendono dalla rocce di granito”, ma raggiungono la vetta italiana. “La foschia aumenta...la direzione diviene difficile. Innocente s’arrabbia, non riesce a trovare la via per la cresta”

Si fa buio: si bivacca in vetta. Non c’è tregua, il freddo è pungente. Per non farsi sorprendere dal sonno si prova a cantare. La mattina, alle 6 albeggia, si riparte, per la cresta dell’Hornli. Innocente (Longo) “borbotta incomprensibili parole...ma che fa ha gesti strani” è sfinito, barcolla, muore.

Non possono fermarsi bisogna scendere. Dopo averlo abbracciato, lasciano Innocente ancorato ad una roccia.

“Breve consultazione sulla via da seguire. La cresta o la china?” “Scendi di qua, Sali di là, null’altro che neve, sfasciumi, ghiaccio” . Il tempo trascorre velocemente.

“Conviene cercare un luogo per il bivacco”. Un secondo bivacco. “La temperatura si abbassa attorno ai 25° sotto zero....le ore non passano mai”

È 15 agosto alle 6 inizia la discesa. “Gli ancoraggi sono precari, i guantoni di Giuseppe sono a pezzi, deve ripararsi con un paio di calzini”

Nonostante la scarsa visibilità raggiungono la Capanna Solvay, con principi di congelamento. Si riposano, ma nel primo pomeriggio Giuseppe “vuole essere alla Hornli prima si sera, per recare a valle la notizia della morte d’Innocente e dei due torinesi”

Mario è esausto, si sente stanchissimo e ritorna alla Capanna. Giuseppe Longo e Pasquale Tacchini iniziano la loro discesa.

Verso sera alla Capanna Solvay, bussano Luigi Carrel, Giacchino Pession, e Pietro Maquinaz saliti dalla Capanna Amedeo. Quest’ultimo rimane con Mario Finazzi, mentre i primi due scendono “sulle orme” di Pasquale Tacchini e Giuseppe Longo, e li raggiungono verso le 20.

Giuseppe Longo è sfinito e le sue condizioni peggiorano. Muore cento metri sopra il Rifugio Hornli.

Pasquale Tacchini e Mario Finazzi, rientrano in Italia, “dopo aver dato disposizione per il recupero delle salme” di Innocente (Cente) e Giuseppe Longo.


Tutte le informazioni sono tratte dal libro “Cento anni di Alpinismo Bergamasco” di Aurelio Locati, del 1973, dove Mario Finazzi ha pubblicato l’articolo “Cervino 1934”

Libro che potete trovare presso la nostra Biblioteca.

Agosto 2023
p.g.

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